NO AL NUCLEARE IN SARDEGNA !!!

 

no nuke

 

LA NUOVA SARDEGNA – Ambiente e territorio :

A Cirras la prima centrale nucleare sarda?


L’ipotesi sarebbe già al vaglio dei tecnici del ministero delle Attività produttive

ORISTANO. La piana di Cirras, tra Santa Giusta e Arborea, era stata
proposta dal Pdl, nella recente campagna elettorale per le politiche,
tra i siti in grado di ospitare una delle future centrali nucleari in
Italia che usano le tecnologie di terza generazione. Questa ipotesi
sarebbe ora al vaglio dei tecnici del ministero delle Attività
produttive. L’analisi tecnica è legata a una serie di elementi che sono
stati ritenuti fondamentali per ospitare una centrale atomica. Primo
fra tutti, il fatto che la zona è antisismica. La Sardegna è infatti la
regione geologicamente più vecchia d’ Italia. In secondo luogo, la
disponibilità di grande quantità d’acqua, altro elemento fondamentale,
che verrebbe garantito dalla diga Eleonora d’Arborea. Ci sono poi altri
elementi di valutazione, certo non secondari. Per esempio, la vicinanza
a infrastrutture come il porto, l’aeroporto e la linea ferroviaria. Gli
“esperti” del Ministero quando hanno puntato l’obiettivo sull’isola non
avrebbero sottovalutato neppure il problema dello smaltimento delle
scorie radioattive. Il precedente governo Berlusconi – lo ricordano
tutti – aveva ipotizzato di stipare le barre radioattive proprio nelle
profonde miniere del Sulcis. Rispetto al passato, forse quelle voci
potevano essere solo delle provocazioni, ma oggi c’è il rischio
concreto che le miniere di Buggerru, di Masua, forse di Ingurtosu,
possano diventare veramente la pattumiera per le scorie radioattive
delle nuove centrali che il governo si appresta a realizzare. I costi
del greggio, oramai alle stelle, e la richiesta di energia alternativa,
sono i fattori che stanno condizionando le scelte dell’esecutivo di
centrodestra, nonostante il «no» del referendum. Ma se Cirras ospiterà
veramente uno di questi siti il ministro delle Attività produttive,
Claudio Scajola, ha promesso un interessante tornaconto per chi
ospiterà una centrale nucleare. Per esempio: il Comune e quindi i
cittadini che vi risiedono avranno degli sconti sulle rispettive
bollette. L’eventualità di realizzare nell’isola una delle centrali
atomiche è comunque un’ipotesi che sicuramente scatenerà molte
reazioni. La Sardegna che ha puntato in questi anni tutto sull’ambiente
e sul rilancio del turismo di qualità, rischia di vedere penalizzati
gli sforzi fatti sino a oggi dal governo regionale. Non è difficile
prevedere la nascita di un fronte del no anche e soprattutto per
l’ubicazione della centrale nucleare. Prima di tutto la vicinanza con
lo stagno di Santa Giusta che già non gode di buona salute. E poi, come
sottovalutare la vicinanza con il comprensorio di Arborea, in quel
Campidano campione di zootecnica che ha realizzato la sua fortuna
grazie alla produzione del latte. E infine, la centrale sorgerebbe a
pochi chilometri dal Golfo di Oristano, tra Capo Frasca (servitù
militare in procinto di smantellamento) e l’area marina del Sinis. Se
la scelta del governo per Cirras verrà dunque confermata, è prevedibile
una stagione di contestazione. C’è chi già evoca la protesta per la
discarica di Chiaiano nel Napoletano. Ma qui non ci sarà bisogno di
portare l’esercito, c’è già.

tratto da http://contraasug8.altervista.org/

 


Ricevuto dal Comitato Sardo Gettiamo le Basi:

 

Giro il testo "trasformare le spade in aratri radioattivi" e il documento di Assisi inviati da Alfonso Navarra della LOC + nota di Gettiamo le Basi. Leggere per credere! I mostri ritornano vestiti da Agnus Christi.

Sito citato: http://www.civiltadellamore.org/

DA PARTE DI ALFONSO NAVARRA:
Vi suggerirei di andare sul sito della "Civiltà dell’Amore", una associazione che ha con ogni evidenza l’appoggio del Vaticano ed è impegnata a promuovere la campagna europea "Megatoni per lo Sviluppo".
La proposta è ben confezionata: riciclando l’uranio arricchito delle testate atomiche da smantellare e vendendole alle centrali nucleari "civili" per farle funzionare si risparmiano soldi. Si può approfittare del programma di disarmo USA-Russia "Megatons to Megawatts" (accordo del 1993 rinnovato nel 2002) per recuperare 200 tonnellate di HEU.
L’1% circa di quanto ricavato (in termini di risparmio) da questo "riciclaggio dell’uranio" andrebbe alle ONG per i progetti di sviluppo nel Terzo Mondo.
Stiamo parlando di 400 milioni di dollari all’anno, mica bruscolini!
Ovviamente il discorso fila liscio, io penso, se è valido un presupposto: che il nucleare civile sia separabile da quello militare.
Se le cose invece non stessero affatto così, se cioè il nucleare civile fosse sostanziamente al servizio di quello militare, tutta l’operazione potrebbe essere definita come "riciclaggio di uranio sporco".
I rischi messi in atto dalla realizzazione del programma andrebbero a configurarsi nel seguente modo:
– si prende l’uranio da testate obsolete, si fanno funzionare le centrali nucleari, si ricava dalle scorie il plutonio per nuove testate tecnologicamente avanzate;
– si avalla il rilancio globale del "nucleare civile" (amico dell’ambiente, contro la catastrofe climatica, ed amico della pace e dei "poveri") per coprire un nuovo scatto che le Potenze nucleari stanno preparando della proliferazione militare e della corsa agli armamenti in genere,
– ci si garantisce, con l’avallo del Vaticano e dei Francescani, il consenso della società civile, cominciando da quella cattolica, all’"Atomo di Pace".
(Al poverello d’Assisi, se ritornasse in vita, proibirebbero l’accesso in città in quanto vi hanno proibito l’accattonaggio con il plauso del capo di un Ordine che si chiamerebbe, correggetemi se sbaglio, proprio "dei mendicanti"… Scusate la digressione….)
Alla LOC è stata chiesta l’adesione ad una iniziativa mirante a convertire le spade nucleari in aratri (radioattivi?).
Le ONG che avrebbero già risposto positivamente all’appello sono già 160: tutte fremono per le risorse che potrebbero oliare il loro spirito caritatevole nei confronti dei poveri del Sud del mondo.
Il segretario nazionale della "Civiltà dell’Amore" ricorda, nella lettera, che al Programma già collaborano "Tavola per la Pace, Pax Christi, Archivio Disarmo" … praticamente il pacifismo che conta.
Ma anche la solidarietà che conta, se si va a verificare sul sito di "Civiltà dell’Amore": Caritas, Movimento per la Vita, FOCSIV, Associazione Papa Giovanni XXIII…
La domanda che mi pongo e vi pongo è: dobbiamo come LOC  (e come Campagna OSM/DPN) (Campagna di Obiezione alle Spese Militari per la Difesa Popolare Nonviolenta) fare i guastafeste e rifiutare di aggiungerci ad un coro polifonico così buonista, ampio (anzi unanime), e qualificato?
Un coro che è guidato da voci esperte come quelle dell’Ansaldo, della Sogin, dei dipartimenti di ingegneria nucleare in Italia (trovare e provare sul sito per credere)?
Attendo i vostri pareri e suggerimenti…


Stralcio preso dal sito www.civiltadellamore.org fantomatico comitato di collegamento dei cattolici, guardate che bella gente:

CONFINDUSTRIA

Il Presidente

Roma, 30 Luglio 2008

Gentile Ingegnere,
La ringrazio per avermi inviato copia della documentazione relativa al
vostro programma sullo sviluppo dell’energia nucleare.
Come noto il costo dell’energia ha una forte incidenza sulla
competitività delle industrie italiane, che sempre più sono inserite in
un contesto di mercato globalizzato.
Per questo motivo Confindustria ritiene che il ritorno nucleare sia un
passo imprescindibile per definire una politica energetica che
garantisca una riduzione del costo dell’energia
, oggi tra i più alti
d’Europa, e la sicurezza dell’approvvigionamento energetico.
A tal fine Confindustria ha attivato un gruppo di lavoro ad hoc
composto da esperti nel settore ed è disponibile ad un confronto sul
tema e ad un incontro con i suoi uffici competenti per la materia.

Con i più cordiali saluti,

Emma Marcegaglia



Replica del Comitato Sardo Gettiamo le Basi

Comitato sardo Gettiamo le Basi

I mostri ritornano! Ricompare l’Idra nuclearista dalle cento teste resa più agguerrita dall’esperienza delle clamorose sconfitte finora subite.
Assoldare il numeroso mondo cattolico con i suoi papa boys e la chiesa – potente strumento di controllo delle menti e dei cuori – per frantumare preventivamente la scontata ribellione di popolo contro l’opzione nucleare è una mossa astuta. La lobby nuclearista denota alcune capacità d’apprendimento dall’inaspettata, sonora  disfatta inflittale dalla Sardegna nella primavera 2003 e alcuni mesi dopo da Scanzano, seconda vittima prescelta per installare il sarcofago delle scorie nucleari. La lotta "preventiva", unitaria e vincente del Popolo Sardo ha visto in prima fila anche due vescovi, ha stanato l’intera classe politica sarda e ha colto di sorpresa il duo Berlusconi-generale Jean artefice del progetto precedendo l’operazione programmata di estorsione del consenso o almeno il silenzio/assenso delle vittime, per meglio dire delle élites, gli opinions leaders politici, religiosi, accademici, sindacali ecc (la storia dello schiavismo ha insegnato che per avere mano libera è più efficace e molto più economico  comprare i pochi che contano). Allora il governo aveva preventivato un cospicuo stanziamento di fondi ( mi pare di ricordare 4 milioni o miliardi…mi perdo con i numeri e con mln mld e non ho voglia di controllare la cifra esatta) per comprare il silenzio/assenso. Di sicuro gli stanziamenti sono notevolmente aumentati data la maggiore posta oggi in gioco.
A pensar male spesso si fa centro: il papa visiterà la ribelle Sardegna su invito dell’arcivesco-generale militare di Cagliari (dell’intreccio nucleare civile militare abbiamo detto e scritto nel 2003). Vuoi vedere che Sua Nuclearità ci beneficherà dei santi insegnamenti sull’atomica strumento di pace, fratellanza e sviluppo dei popoli?  
Aspettiamoci anche la massiccia discesa in campo delle orde di scienziati embedded. Sintomatica "la consulenza" offerta gratis ai sardi tempo fa da un insigne fisico ex docente dell’Università di Cagliari: "Magari avessero deciso di portare le scorie in Sardegna! Intorno ai depositi nascerebbero laboratori, centri di ricerca, scuole, posti di lavoro. Porterebbero ricchezza." (R.Habel ). Adesso intendono fare di meglio, vogliono regalarci perfino una centrale nucleare dandoci ad intendere che beneficherà allo stesso tempo la Sardegna, il terzo mondo e l’intero pianeta!
Se vogliamo sconfiggere ancora una volta la mostruosità nucleare la lotta di popolo deve ripartire   SUBITO !!!

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