Paesi Baschi: fuori legge anche il partito comunista-Ehak

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Il
Tribunale supremo spagnolo, con una velocità che ha dell’incredibile,
ha sancito nella serata di ieri (giovedì 18 settembre) la messa al bando e lo
scioglimento di Ehak, il partito dei comunisti delle terre basche, che
contava nove eletti alle ultime elezioni autonomiste.
Ehak è stato il partito che ha raccolto i voti della sinistra basca, con Batasuna fuorilegge.
Il colpo gudiziario è solo l’ultimo di una tre giorni che ha il sapore
amaro degli avvenimenti storici: martedì il Tribunal Supremo aveva
messo al bando Acion nacionalista vasca, una storica sigla elettorale
del 1938, ripresa dalla sinistra indipendentista negli ultimi tempi.

Mercoledì nel processo contro Gestora pro amnistia, una associazione
nata in difesa dei prigionieri politici, dei loro diritti e dei loro
familiari, la sentenza mandava in carcere diciotto su ventuno imputati,
con pene dagli otto ai dieci anni. Oggi la cancellazione di Ehak.
La sinistra basca resta senza rappresentanza politica, ma non senza
militanti. Sono circa 180mila e hanno dovuto sopportare dal 2003 a
oggi, vale a dire dalla messa al bando di Batasuna, la negazione del
diritto base di una democrazia rappresentativa, cioè quello della
delega, il voto.
In tutti e tre i casi il teorema giudiziario utilizzato dalla
magistratura spagnola è sempre lo stesso e fa riferimento al suo
ideatore, Baltasar Garzon: tutto ciò che sostiene le idee
indipendentiste è assimilabile a Eta e quindi associazioni, giornali,
radio, partiti, fondazioni culturali, che abbiano espresso idee o
pratiche in tal senso o hanno collaborato o appartengono
all’organizzazione armata.

Il governo spagnolo ha salutato l’ultima sentenza con soddisfazione:
chi non è democratico resta fuori dai giochi, dice in sostanza il
comunicato ufficiale.
Lo scioglimento dei partiti baschi è stato reso possibile dalla Ley de
partidos, una legge che socialisti e popolari hanno scritto insieme,
con il chiaro intento di eliminare la voce politica della sinistra
basca. Oggi sembra che il risultato sia arrivato, con cinque anni di
intenso lavoro, sospeso solo nel processo di pace e per volontà
politica.
La legge che permette la messa al bando è stata definita dal decano dei
giuristi di Vizcaya come "assolutamente priva di fondamenti giuridici".

ARTICOLO TRATTO DA http://italy.indymedia.org/

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