IL PD A FAVORE DELLA MILITARIZZAZIONE DELLA SARDEGNA

 guerra=morte opera di Tommaso Marcolla
Ricevuto dal Comitato Sardo Gettiamo le Basi

Sardegna paradiso di guerra, i deputati
del PD fanno cadere la maschera. VERGOGNA!
 
I parlamentari
Amalia Schirru, Giulio Calvisi, Paolo Fadda, Siro Marroccu, Caterina Pes, Guido
Melis, Andrea Tulli, esponenti delle due anime del PD, soriana e non soriana, in
Sardegna in guerra aperta senza esclusione di colpi, in Parlamento trovano
perfetta coesione e unità su un punto: accelerare e garantire il potenziamento
del poligono della morte Salto di Quirra. Con inusuale prontezza e nefanda
armonia scendono in campo per perorare la causa della costruzione del nuovo
aeroporto militare, già decisa dal governo Prodi, riconfermata dal governo
Berlusconi, rifiutata a parole dal loro comune leader, il Governatore in carica.
Da buoni imbonitori decantano i vantaggi, per la Difesa e le multinazionali
delle armi, rappresentati dall’enorme estensione del poligono a terra, mare e
cielo, i bassi costi di gestione rispetto alle altre strutture, ventilano
un’educata critica all’esiguità delle spese statali nel settore
dell’aerospaziale militare camuffato da civile e rilanciano la necessità di
incrementare le nascenti new company tra soggetto
pubblico e industrie private auspicata dalla Nato per il potenziamento del
Poligono”.
.

Nella foga di rendere il Poligono Interforze Salto di Quirra, PISQ,
ancora più appetibile ai signori della guerra e delle armi si fanno promotori di
un’ulteriore cessione del cielo della Sardegna, propongono la creazione di un
corridoio militare di volo Decimomannu Perdasdefogu/Quirra.  Nulla
interessa il fatto che l’auspicata militarizzazione dello spazio aereo
isolerebbe Cagliari in quanto implicherebbe per gli aerei civili e gli
sfortunati passeggeri in transito nell’aeroporto di Elmas slalom, deviazioni,
tempi di percorrenza di gran lunga più penalizzanti rispetto a quelli a cui oggi
sono costretti quando si attivano le interdizioni delle attuali zone aeree
militarizzate (una sola di queste si estende per 28.400 kmq, uno spazio aereo e
marittimo che supera la superficie dell’intera Sardegna, kmq
23.823).  
 La sciagurata sortita dei nostri deputati,
imposti alla Sardegna dalle segreterie di partito,  la dice lunga sul
teatrino bipartisan messo su a partire dal 2004-05 dalla classe politica sarda e
italiana, da Stato e Regione, sul cosiddetto processo di radicale
ridimensionamento delle servitù militari, concentrate nell’isola in misura
abnorme ed iniqua, allo scopo di frastornare, frammentare, addomesticare
l’antagonismo di popolo.
Ciechi, sordi e muti da sempre sulla sottrazione
alla Sardegna di spazi e risorse produttive da parte del complesso
miliare-industriale, i crimini quotidiani contro l’ambiente, la rapina feroce di
vite umane – la strage in corso, il cluster da brivido di leucemie e alterazioni
genetiche tra militari e popolazioni coinvolte dalle attività militari, a Quirra
come a Teulada, Capo Frasca e La Maddalena – spacciano cinicamente la schiavitù
militare che devasta e umilia la Sardegna come volano di sviluppo economico,
“unica possibilità di un futuro industriale”. Avulsi dalla realtà, alieni
agli interessi del popolo sardo, refrattari all’evidenza strombazzano il
vecchio, anacronistico spot smentito clamorosamente nei 50 anni di esperienza di
colonizzazione militare dell’isola, si ergono a improbabili paladini del lavoro,
fautori di uno sviluppo fondato sulla devastazione della Sardegna. 
I
firmatari dell’interrogazione, in perfetto accordo bipartisan e
plurigenerazionale con tutti i parlamentari sardi attuali e precedenti, hanno
assistito, assistono e partecipano, impassibili e coesi, allo scippo governativo
dei fondi destinati alla bonifica dei poligoni, in primis quelli di Quirra e
Teulada, stanziati nella finanziaria 2006 grazie al forte e costante impegno
dell’ex senatore Bulgarelli ( non a caso fatto fuori dalle segreterie di partito
che si sono arrogate il potere d’imporre gli eletti al Parlamento). Fingono
d’ignorare persino le positive, e reali, ricadute economiche delle operazioni di
decontaminazione anche in termini di posti di lavoro, purtroppo, stabili per un
periodo di 15-30 anni, stando alle stime standard di fonte
militare.   
In omertoso silenzio assistono allo sperpero in
atto di pubblico denaro per il cosiddetto Piano di monitoraggio del Poligono
Interforze Salto di Quirra, predisposto e gestito dallAeronatica, il soggetto
inquinante, giudice e parte in causa allo stesso tempo. Non vedono che il
Piano/truffa, è anche finalizzato ad esonerare la Difesa dall’obbligo, imposto
con le lotte dal basso, di risarcire le vittime civili dei poligoni e le loro
famiglie, è mirato ad eludere e raggirare i risultati ottenuti dalla lotta di
popolo per liberare la Sardegna da uranio impoverito, inquinamento bellico,
poligoni e multinazionali delle armi.  VERGOGNA!

 

Comitato sardo Gettiamo le Basi

Tel 070 823498—3386132753

 

*****************INTERROGAZIONE****

 

I sottoscritti chiedono
di interpellare il Ministro della difesa e il Ministro dello sviluppo economico,
per sapere – premesso che:

La notizia appresa sui quotidiani regionali sardi nei giorni
scorsi, che le sperimentazioni sull’aereo senza pilota Sky X avrebbero lasciato
l’Ogliastra e la Sardegna a favore della Puglia ha registrato notevoli
preoccupazioni.

La realizzazione di una pista di volo a Monte Cardiga è la
pregiudiziale, insieme all’autorizzazione di un corridoio di volo con
Decimomannu, per la messa in rete dei quattro poligoni sperimentali della
Sardegna. Una struttura unica in Italia, adatta per le sperimentazioni sia
militari che civili di grande rilevanza, possibili grazie alla disponibilità di
un territorio esteso per dodicimila ettari, più un ampio braccio di mare sulla
costa orientale. Il “quadrilatero sardo” sarebbe l’unico in grado di contrastare
le mire egemoniche del Metadistretto dell’Aerospazio recentemente costituito da
Alenia-Finmeccanica con le Regioni di Piemonte, Campania e Puglia, le Università
e 300 imprese locali. Alla realizzazione della pista di volo a
Monte Cardiga è collegato anche il progetto di un Centro per la sperimentazione
ambientale di rilevanza europea. La nascita del Polo Aerospaziale rappresenta,
quindi, per alcuni territori sardi, l’unica possibilità di un futuro
industriale.

Il ministero della Difesa ha ribadito il via libera alla
nuova pista di volo del Poligono. Ma le sperimentazioni sui velivoli Sky e
Neuron dipendono dall’accordo fra vertici militari e Finmeccanica.

La realizzazione dell’opera, fondamentale per le sperimentazioni
aerospaziali, sia militari che civili, è appunto legata all’esito delle
trattative in corso con Finmeccanica riguardo alla ripartizione dei
costi e delle modalità di utilizzo delle pista sperimentale da
parte di entrambi i contraenti.

Le modalità dell’accordo prefigurerebbero, su scala ridotta, le
caratteristiche di quella new company tra soggetto pubblico e industrie private
auspicata dalla Nato per il potenziamento del Poligono. Anche la sperimentazione
sui due prototipi di aereo senza pilota (Sky X e Neuron), che vede in primo
piano il gruppo italiano Alenia -Finmeccanica, è frutto di una collaborazione
europea. Solo che l’Italia investe appena il 4 per cento nel settore della
ricerca aerospaziale, a fronte del 13 per cento della Francia e all’11 per cento
di Germania e Gran Bretagna. Per colmare questo divario è stato costituito
recentemente il Metadistretto italiano dell’Aerospazio tra le Regioni Piemonte,
Puglia e Calabria.

 

La Sardegna è stata tagliata fuori, nonostante rappresenti con il
Poligono del Salto di Quirra (da collegare all’aeroporto militare di Decimo
tramite un corridoio aereo) il quarto vertice naturale del sistema,
indispensabile per chiudere il quadrilatero delle sperimentazioni più
impegnative made in Italy. Salvo ricorrere a costose trasferte presso i poligoni
del Nord Europa. Sindacato, forze politiche e amministratori dell’Ogliastra sono
ora impegnati per recuperare al territorio un ruolo adeguato in un contesto di
tecnologia avanzata del valore prossimo ai 5 miliardi di
euro.

 

Per quanto riguarda la realizzazione della pista di volo a Monte
Cardiga, si sta lavorando ad una bozza d’accordo con Finmeccanica che prevede a
carico del Poligono l’esecuzione dei lavori di movimento terra affidato a uomini
e mezzi del Genio Militare. Il ministero della Difesa ha ribadito
per due volte quest’anno l’importanza primaria della striscia
tattica polifunzionale a Monte
Cardiga, respingendo le motivazioni del parere
negativo pronunciato dal Comitato Paritetico. Il 24 aprile Arturo Parisi,
ministro della Difesa del Governo Prodi, aveva dato il primo via libera alla
realizzazione della pista. La decisione è stata ribadita il 25 luglio dal
successore Ignazio La Russa con l’avvento del Governo Berlusconi.

Si interpella il Ministro

per saper se le notizie sopra riportate sono fondate e per
conoscere la posizione del Governo in ordine all’opportunità che il progetto
possa comprendere anche la Regione
Sardegna.

Roma, 26 settembre 2008

 

On. Amalia Schirru

 

On. Giulio Calvisi

 

On. Paolo Fadda

 

On. Siro Marrocu

 

On. Caterina
Pes

 

On. Guido Melis

 

On. Andrea
Lulli

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